Non potete conoscere il significato della vostra vita finché non siete connessi al Potere che vi ha creato.
(Shri Mataji Nirmala Devi)
Ricercatori e mistici di ogni epoca e civiltà hanno da sempre aspirato ad una comprensione più profonda di sé e dell'universo in cui viviamo. L’aspirazione alla Realizzazione del Sé è il fine di tutti i sistemi di yoga e la spinta evolutiva più elevata e profonda presente nell’uomo.
Il Sé o Spirito è il riflesso del Divino in ciascun essere umano e la Realizzazione del Sé è l’evento attraverso il quale possiamo percepire il nostro Spirito. Tale evento si realizza nel momento in cui il Sé individuale (o anima individuale, jivatma) si connette al Sé Universale, all’Energia Cosmica. Questa unione è lo stato di yoga descritto nei Veda (e yoga in sanscrito significa appunto unione), ed è lo stato di completa consapevolezza e armonia denominato Satori nello Zen e che la Bibbia chiama Regno di Dio. Nel passato, quest’esperienza era accessibile solo a pochissime anime, che avessero raggiunto un alto grado di evoluzione attraverso una vita di austerità. In Sahaja Yoga la Realizzazione è un processo naturale, analogo al germogliare di un seme (Sahaja significa appunto spontaneo, innato), ed a essa si accompagna il processo graduale e spontaneo di crescita della nostra consapevolezza.
All'interno di ogni essere umano esiste un sistema sottile composto da centri di energia (o campi elettromagnetici, denominati chakra) e dei canali (nadi), i quali controllano le nostre funzioni fisiche, psichiche e spirituali. Alla base della colonna vertebrale nell'osso sacro risiede un’energia spirituale dormiente chiamata Kundalini, dal sanscrito kundal, che significa "spirale", "arrotolata".
L’evento della Realizzazione del Sé ha luogo quando la Kundalini, opportunamente risvegliata, sale e, passando attraverso i chakra sovrastanti l’osso sacro, fuoriesce dall'area della fontanella, sulla sommità della testa, manifestandosi, in condizione di equilibrio energetico, come “brezza fresca”. Si stabilisce così lo stato di yoga, la connessione con il Tutto, con l’Energia che pervade l'intero Universo. Tale connessione apre una nuova dimensione di consapevolezza: la “consapevolezza collettiva”, che ci permette di percepire sia il nostro sistema sottile che quello degli altri e di correggerne gli squilibri. Grazie al risveglio della Kundalini, che nella sua ascesa nutre e purifica il nostro corpo sottile, la connessione con l’Energia Cosmica ci consente di dissolvere le tensioni, rallentare l’attività mentale e sperimentare uno stato di completo benessere, di profonda pace e silenzio interiore.
In meditazione, quando l'attenzione raggiunge l'ultimo chakra, sulla sommità del capo, sperimentiamo uno stato chiamato "consapevolezza senza pensieri" in cui la mente si calma e tra un pensiero e l'altro si crea uno spazio vuoto, di silenzio, che in sanscrito viene chiamato "vilamb", o tempo della pausa.
Le tecniche utilizzate al fine di riequilibrare il nostro corpo sottile e purificare i centri energetici sono molteplici, dagli esercizi di respirazione (pranayama), alle tecniche per sviluppare l'attenzione, all'utilizzo degli elementi, ai mantra, alla musicoterapia; ma fondamentalmente ciò che conta è il raggiungimento di questo stato di silenzio interiore, che rappresenta l'apertura di una nuova dimensione di consapevolezza dentro di noi ed è lo strumento per la nostra evoluzione individuale e collettiva.